PATERNITA' MODERNA E LE NUOVE SFIDE DEL RUOLO

 

Paternità moderna e le nuove sfide del ruolo

 

 

Chi è il “Padre”?

“Non riesco a pensare ad alcun bisogno dell'infanzia altrettanto forte quanto il bisogno della protezione di un padre.” sosteneva Sigmund Freud.

Per un lungo periodo, la figura paterna, dal punto di vista psicologico, sociologico e culturale, è rimasta relegata sullo sfondo, secondaria rispetto al ruolo della madre, valutato da sempre come più centrale e determinante nello sviluppo psico-emotivo del bambino. Solo negli ultimi decenni, i padri sono stati considerati dagli psicologi qualcosa di più che non l’ "altrogenitore”. Il padre, infatti, ricopre l’importante compito evolutivo di regolamentare la distanza nel rapporto madre-figlio, per sua natura, totalizzante e sbilanciata incarnando, come sostiene Jung, una figura forte e positiva, legata alla forza vitale e dando voce a tutti quegli aspetti dell’esistenza che vanno oltre la sfera degli interessi puramente femminili. Fin dall’inizio, mentre la relazione madre-figlio è fondata su leggi naturali, viscerali e materiali legati anche alle prerogative della funzione stessa del maternage (affetto, cura e protezione), la relazione con il padre è caratterizzata da elementi maggiormente idealizzati, meno concreti e corporei.

Rispetto alla divisione dei ruoli poi, uno sguardo tinto di rosa alla storia del primo dopoguerra, spesso per mezzo di film e TV, mostra che la demarcazione dei ruoli e delle responsabilità familiari era generalmente piuttosto netta. La mamma si prendeva cura della casa e dei bambini, il papà usciva per lavorare e portava a casa il latte.

Ma negli anni successivi l'evoluzione del diritto del lavoro e dei diritti dei genitori ha cambiato un po l'equazione; ora non è raro vedere una madre andare a lavorare mentre il padre rimane a casa a prendersi cura dei bambini.

Utilizzando le parole del filosofo tedesco Nietsche, “chi non ha un padre, dovrebbe procurarsene uno”. Oltre cent’anni dopo le sue parole, nessuno mette più in discussione che il ruolo paterno per lo sviluppo emotivo del proprio figlio sia importante tanto quanto il ruolo della madre.

 

 

Il cambiamento del ruolo del padre al giorno d’oggi

La paternità al giorno d’oggi è espressa in varie forme. Il padre di oggi non è più necessariamente il capofamiglia o colui che stabilisce le regole e la disciplina. Il “padre moderno” può essere single oppure sposato, lavorare fuori casa oppure in casa, essere omosessuale oppure eterosessuale, un padre adottivo oppure un genitore acquisito e ancora un caregiver più che capace di accudire bambini che affrontano e soffrono di problematiche psicologiche e/o fisiche. Le ricerche psicologiche svolte con famiglie appartenenti a diversi background culturali dimostrano che l’affetto del padre e il suo maggiore coinvolgimento nella famiglia, aiutano a promuovere lo sviluppo sociale ed emotivo dei figli.

Nel giro di una manciata d’anni nella storia della paternità, i papà hanno abbandonato il modello autoritario dei padri sempre fuori per lavoro o presenti giusto in tempo per il bacio della buonanotte. Sono entrati nelle sale parto, cambiano pannolini, preparano pappine, raccontano le fiabe e spesso si ritrovano a tenere i figli quando le mamme lavorano o non sono presenti. Sono coinvolti, presenti, premurosi e apprensivi. Da “padri padroni” a “mammi”?

 

Ma no! I papà non sono il negativo delle mamme e nemmeno ciò che, per differenza, rimane della genitorialità; il problema è che oggi non è ancora certo che cosa stiano diventando. I padri moderni sentono che hanno bisogno di fare un salto di qualità. Vogliono incontrare emotivamente i figli, esserci e farsi sentire, ma non sempre sanno quale direzione seguire.

Come sosteneva Wilhem Bush (pittore e poeta tedesco dell’inizio del 900), “non è difficile diventare padre. Essere padre: questo sì che è difficile”.

 

Quali sono i fattori che hanno determinato il cambiamento del ruolo del padre in ambito familiare?

 

§ Fattori economici

Fino a due/tre secoli fa, il ruolo del padre era principalmente quello di capofamiglia e di dispensatore di valori morali, così come responsabile della trasmissione dell’educazione religiosa ai propri figli. Tuttavia con l’avvento dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione e con la nascita delle fabbriche come principale fonte di occupazione, i padri hanno iniziato ad allontanarsi dalla proprie case e dalle proprie famiglie. I crescenti tassi di abbandono dei figli appena nati e i casi di illegittimità hanno portato allo sviluppo di programmi di welfare per aiutare le donne vedove o non sposate a sostenere i propri figli.

Nelle decadi più recenti il cambiamento del ruolo economico delle donne, ha avuto un impatto notevole sul ruolo dei padri. Secondo l’APA (American Psychological Association) https://www.apa.org/ già un ventennio fa, tra il 1948 e il 2001, la percentuale di donne in età lavorativa impiegate o in cerca di lavoro era quasi raddoppiata, passando da livelli inferiori al 33% a più del 60%.

Il loro aumento del potere finanziario ha reso meno necessario il sostegno economico paterno per alcune famiglie. Insieme alla crescente autonomia delle donne, tendenze correlate come il calo della fertilità, l'aumento dei tassi di divorzio e dei secondi matrimoni, così come l’avere figli fuori dal matrimonio hanno portato, per molti padri, a una transizione da ruoli tradizionali a molteplici ruoli. I padri di oggi, quindi, hanno iniziato ad assumere ruoli molto diversi dai padri delle generazioni precedenti. 

 

I cambiamenti nel ruolo di chi si prende cura dei bambini (caregiving)

 
Storicamente, la ricerca sullo sviluppo dei bambini si è concentrata maggiormente sulla sensibilità delle madri nel soddisfare i bisogni dei loro figli. Tuttavia, negli ultimi 20-30 anni, la ricerca si è sempre più focalizzata sui padri. Ciò è dovuto al ruolo crescente dei padri moderni nel prendersi cura dei propri figli. Uno studio condotto in America dal National Institute of Child Health and Human Development (NICHD) https://www.apa.org/pubs/journals/releases/fam142200.pdf ha rilevato che i padri tendevano a essere maggiormente coinvolti nella presa di cura dei propri figli quando:

 

§ lavoravano meno ore rispetto ad altri padri;

§ presentavano caratteristiche di adattamento psicologico positive (ad esempio, alta autostima, bassi livelli di depressione e ostilità e capacità di affrontare bene i compiti principali dell’età adulta);

§ le madri lavoravano più ore rispetto alle altre madri;

§ le madri riferivano una maggiore intimità coniugale;

§ quando i figli erano di sesso maschile.

Alcune ricerche sul ruolo dei padri suggeriscono che l'influenza dell'amore paterno sullo sviluppo dei figli è grande quanto l'influenza dell'amore di una madre. L'amore paterno aiuta i bambini a sviluppare il senso del loro “posto nel mondo”, il che aiuta il loro sviluppo e funzionamento sociale, emotivo e cognitivo. Inoltre, i bambini che ricevono più amore dai loro padri hanno meno probabilità di avere a che fare con problemi comportamentali o di abuso di sostanze.

 

 

 

 

Padri che non risiedono con i propri figli


“Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali.” Diceva William Hodding Carter II, scrittore e saggista statunitense di inizio 900.

Le ricerche sull'impatto dei padri non residenti nelle stesse case dei figli sulla vita dei bambini, mette in luce quanto sia cruciale il loro ruolo. I modelli teorici sulla paternità hanno delineato quattro compiti principali relativi alla "paternità responsabile":

§ fornire sostegno finanziario;

§ fornire assistenza;

§ fornire supporto emotivo;

§ riconoscere la paternità legale

Ricerche in ambito americano indicano che già circa 15 anni fa, nel 2006, il 38% di tutte le nascite provenivano da donne non sposate, un aumento di oltre sei volte dal 1960.

Lo stato della relazione tra padre e madre ha un'influenza importante sul coinvolgimento del padre. I padri non residenti con i propri figli sono ad alto rischio di allontanarsi dai propri figli nel tempo. La mancanza di una relazione genitoriale funzionante, come nel caso delle coppie che appena si conoscono, rischia di provocare livelli inferiori di impegno paterno dei figli.

 

Padri divorziati e padri acquisiti

Nei casi di divorzio è spesso difficile, se non impossibile, per i padri mantenere lo stesso tipo di ruolo genitoriale con i loro figli biologici. Spesso, i figli di famiglie divorziate e di famiglie ricostituite (famiglie con uno o più figli biologici provenienti dai precedenti matrimoni dei genitori), hanno il doppio delle probabilità di lottare a livello accademico, comportamentale e sociale rispetto ai figli di famiglie non divorziate. La maggior parte dei padri divorziati non riceve la piena custodia dei propri figli. Di conseguenza, mantenere il proprio ruolo di genitori può essere difficile a causa della riduzione del tempo trascorso con i propri figli. Fortunatamente, le visite dei padri dopo il divorzio sono aumentate negli ultimi due decenni. Tuttavia, non è la frequenza dei contatti tra padre e figlio, ma piuttosto la qualità delle visite che contribuisce al benessere del bambino. Le ricerche hanno scoperto che i fattori chiave che contribuiscono a un sano adattamento per i bambini dopo il divorzio includono:

§ genitorialità adeguata (cioè, fornire supporto emotivo, monitorare le attività dei bambini, dare regole in modo autorevole e mantenere aspettative adeguate all'età);

§ accesso sufficiente al genitore non residente con i figli;

§ accordo condiviso tra i genitori rispetto alla custodia dei figli (l'affidamento legale congiunto spesso si traduce in un processo decisionale condiviso, più visite padre-figlio, pagamenti regolari per il mantenimento dei figli e figli più soddisfatti e meglio adattati);

§ basso conflitto genitoriale;

§ equilibrio psicologico dei genitori.

Nel contesto americano, ad esempio, si stima che un americano su tre faccia parte di una famiglia ricostituita.

I padri acquisiti possono incontrare molte difficoltà nei loro nuovi ruoli genitoriali. Devono trovare un equilibrio tra il mantenimento di relazioni sane con i loro ex coniugi al fine di beneficiare i loro figli biologici senza escludere i loro nuovi partner. Inoltre, potrebbero essere necessari anni prima che vengano accettati come genitori "veri" dai loro figli acquisiti. La ricerca ha scoperto che il tipo di famiglia ricostituita che ottiene i migliori risultati per i bambini è costituita da genitori che formano un’alleanza solida e impegnata in modo che non solo possano “nutrire” il loro matrimonio, ma anche crescere efficacemente i loro figli. Questi genitori non seguono aspettative irrealistiche su come dovrebbe essere la famiglia, ma cercano di trovare un accordo sostenibile che riconosca i reciproci bisogni.

D’altronde come sosteneva Maria Wright Edelman (attivista statunitense d’inizio novecento), “Non hai avuto modo di scegliere i genitori che ti sei trovato, ma hai modo di poter scegliere quale genitore potrai essere.”

 

 

Omosessualità e paternità

Sempre più uomini gay sono in grado di vivere la loro vita apertamente e di stabilire relazioni a lungo termine, di sostegno e amorevoli, come le coppie eterosessuali, e altresì, stanno iniziando a creare famiglie con figli. Con il crescente numero di padri omosessuali nella nostra società, le ricerche  suggeriscono che è probabile che si divideranno l’impegno della cura dei bambini in modo relativamente equo e che siano felici delle loro relazioni di coppia https://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting.

In effetti, i risultati delle ricerche indicano che i genitori omosessuali hanno la stessa probabilità dei genitori eterosessuali di fornire ambienti domestici di supporto per i bambini. Le ricerche attuali non ha trovato prove a sostegno delle seguenti preoccupazioni per quanto riguarda l'affido e l'adozione da parte di padri gay:

§ la convinzione che gli uomini omosessuali abbiano inferiore equilibrio psicologico rispetto ad uomini eterosessuali;

§ la convinzione che le relazioni degli uomini gay con i partner sessuali lasciano poco tempo per le interazioni genitore-figlio in corso;

§ Ricerche approfondite negli ultimi tre decenni mostrano che non ci sono prove affidabili che l'omosessualità comprometta il funzionamento psicologico, sebbene la discriminazione e il pregiudizio che gli uomini gay affrontano spesso, possano causare un grave disagio. Allo stesso modo, la convinzione che gli uomini gay non siano genitori idonei non ha alcun fondamento empirico.

 

 

Padri casalinghi

Sebbene sia ancora una percentuale relativamente inferiore tra tutti i padri (in America circa 159.000 su 64 milioni), l'emergere del padre "casalingo", definito nel mondo anglosassone “stay-at-home” father dimostra un nuovo tipo di paternità che prevede principalmente che sia il padre incaricato della cura dei figli nel contesto della sua famiglia. In effetti, il numero di padri casalinghi sta crescendo rapidamente, essendo aumentato del 50% nell’ultimo decennio. Per molti padri, la decisione di restare a casa con i propri figli deriva da:

§ il forte potenziale di guadagno del coniuge;

§ il loro desiderio di essere il caregiver primario;

§ una riluttanza condivisa insieme al coniuge a consentire a qualcun altro di crescere i propri figli.

I padri casalinghi si confrontano regolarmente con lo stigma di rifiutare le norme sociali che riguardano il comportamento maschile. La maggior parte di questi padri non si sente vincolata a queste norme e si sente a suo agio nel dare cure e nel nutrire i propri figli, caratteristiche che sono tradizionalmente considerate femminili. Inoltre, nonostante il loro numero crescente, la loro relativa rarità può isolarli da altri genitori a tempo pieno. Alcuni padri riferiscono di essere stati emarginati dai gruppi di gioco e guardati con sospetto al parco giochi da madri casalinghe.

 

“Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre.”
Gabriel García Márquez.

 

 

Uno sguardo alle ultime ricerche nell’ambito dell’Europa Centrale sul tema della paternità moderna e le sue conseguenze per il benessere psicologico dei padri

 

Gli ultimi studi sul tema della paternità al giorno d’oggi si propongono di far emergere quali sono i fattori che contribuiscono ad una soddisfacente assunzione del ruolo di padre nelle varie forme di paternità “moderna” estendendo lo sguardo ai paesi dell’Europa centrale https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpubh.2016.00199/full.

Dai risultati delle ricerche emerge che  padri biologici con famiglie stabili mostrano il massimo benessere rispetto ad altre forme familiari meno tradizionali. Come ipotizzato dalla ricerca gli aspetti sociodemografici e di alleanza genitoriale sono predittori sostanziali di benessere in tutti i tipi di padri, in particolare quelli con una storia di separazione da alcuni o tutti i loro figli biologici (cioè, padri biologici separati e la maggior parte dei tipi di padri di famiglia) che sembrano avere un benessere psicologico compromesso su più dimensioni.

In caso di separazione familiare, i risultati delle riceche suggeriscono che mantenere contatti regolari, condividere una famiglia con i bambini anche se non a tempo pieno o formare una nuova famiglia può proteggere i padri da conseguenze psicologiche negative. Inoltre, la combinazione di perdere la custodia e avere contatti irregolari con i bambini sembra essere particolarmente dannosa per l’equilibrio psicologico dei padri. La convivenza con i figli, d'altra parte, anche se solo part-time, potrebbe generalmente proteggere i padri di famiglia separati e acquisiti da esiti negativi dopo la separazione familiare, o addirittura attenuare l'effetto negativo della perdita di contatti regolari con i figli.

Tuttavia, lo studio mostra che un contatto regolare entro i limiti delle modalità di visita potrebbe non essere sufficientemente gratificante per compensare i costi emotivi della separazione familiare, il che significa che questi padri potrebbero ancora sentirsi oppressi dalla loro mancanza di coinvolgimento nella cura quotidiana dei bambini.

Questo studio fornisce notevoli intuizioni sull'importanza delle circostanze contestuali per una soddisfacente assunzione del ruolo di padre. In particolare, l’ampia caratterizzazione delle diverse e complesse forme di paternità moderna si traduce in una comprensione più dettagliata delle sfide delle diverse costellazioni familiari in cui la paternità è oggi vissuta.

 

Come indicano i risultati delle ricerche, la paternità e la relazione padre-figlio svolgono un ruolo significativo nel benessere emotivo degli uomini, indipendentemente da altri ruoli sociali importanti nella vita di un uomo.

 I padri più felici sembrano essere quelli che stanno insieme alla loro famiglia o mantengono stretti rapporti con i loro figli dopo la separazione familiare. Pertanto, nonostante i potenziali vincoli derivanti dal coinvolgimento paterno attivo, la perdita di questa relazione di affiliazione sembra essere più gravosa. Pertanto, le ragioni per la riduzione del contatto padre-figlio dopo la separazione familiare dovrebbero essere ulteriormente determinate.

Al di là di influenze più statiche, come la personalità del padre o l’identità del ruolo di padre prima della separazione familiare, l'inclusione degli uomini nella custodia dei figli e nell’organizzazione della loro vita può aiutare a garantire un coinvolgimento paterno continuo, contatti regolari e strette relazioni di affiliazione dopo la separazione familiare.

I padri non residenti con i propri figli a volte riferiscono di percepire le madri (ex coniugi) come custodi della relazione padre-figlio, controllando il loro accesso ai figli non residenti e, nel peggiore dei casi, erigendo barriere al contatto padre-figlio. In linea con ciò, è stato dimostrato che una nuova relazione sentimentale della madre è associata a una diminuzione del contatto padre-figlio, mentre ciò si verifica in misura molto minore quando è il padre a formare una nuova coppia. Pertanto, se i padri non residenti con i figli, che desiderano essere coinvolti attivamente, affrontano difficoltà nel mantenere un contatto regolare con i loro figli, potrebbe dipendere dalla percezione della madre circa l'utilità del suo ex partner come caregiver, o dalla presenza di accordi di visita formale.

Sebbene l'attuale pratica legale nei paesi dell'Europa centrale generalmente preveda l'affidamento condiviso dei figli tra padre e madre dopo la separazione familiare, la divisione delle attività di custodia dei bambini e delle disposizioni di vita è ancora tutt'altro che egualitaria. Nella maggior parte delle famiglie, la madre funge ancora da principale caregiver, lasciando il padre con le disposizioni per le visite dopo la separazione familiare.

Pertanto, le politiche familiari e del lavoro e la pratica legale dovrebbero facilitare ulteriormente la fornitura di assistenza all'infanzia egualitaria da parte dei padri che sono disposti a essere coinvolti sin dall'inizio, rendendo più facile per loro rimanere in un ruolo di padre attivo dopo la rottura della famiglia. Inoltre, la creazione di servizi per questa popolazione ad alto rischio potrebbe aiutare i padri a trovare soluzioni individuali per impegnarsi di più. Infine, società, ricercatori e politici dovrebbero porre maggiore attenzione al ruolo dei bambini per il benessere paterno e, viceversa, al ruolo dei padri per lo sviluppo del bambino. Dopotutto, anche se essere un genitore padre coinvolto può essere difficile, una stretta relazione padre-figlio può essere benefica per il benessere paterno e il sano sviluppo dei suoi figli.

In precedenti studi trasversali e longitudinali, il coinvolgimento paterno attivo e il contatto regolare con i bambini hanno dimostrato di essere positivamente associati al benessere dei padri in generale. Tuttavia, la separazione familiare, e i suoi concomitanti cambiamenti nell'organizzazione della vita, spesso porta a un ridotto contatto padre-figlio e alla qualità della relazione se i figli non vivono più nella stessa famiglia dei loro padri. Di conseguenza, potrebbero diminuire anche i benefici emotivi derivanti dall’avere di avere figli, comprese le emozioni positive momento per momento derivanti dalle attività di custodia dei bambini, la realizzazione di bisogni psicologici fondamentali come l’attribuzione di senso o l'affiliazione, o le fonti di relazioni sociali e sostegno. Allo stesso tempo, le emozioni negative, come la solitudine, i sentimenti di perdita o la mancanza dei propri figli, potrebbero verificarsi più spesso. Inoltre, potrebbe diventare più difficile soddisfare le aspettative normative legate al ruolo di padre. Ciò potrebbe essere accompagnato da sentimenti di incompetenza o fallimento, rimorso o tensione del ruolo a causa di una percepita mancanza di controllo sul processo decisionale, insoddisfazione per le modalità di incontro o ambiguità sul comportamento appropriato nel nuovo ruolo di padre non residente con i figli.

Nell'interpretare questi risultati, deve essere preso in considerazione il background socioculturale della popolazione del campione di ricerca appartenente all'Europa centrale con livelli di istruzione medio-alta. A causa dell'importanza dei fattori contestuali, delle norme sociali specifiche della cultura e delle identità del ruolo del padre per il coinvolgimento e il benessere paterno, è necessario prestare attenzione quando si generalizzano questi risultati ad altri contesti socioeconomici o culturali. In particolare, le prove da paesi non occidentali, in via di sviluppo, poveri o non democratici sono ancora scarse, quindi non consentono una generalizzazione dei risultati della ricerca qui riportati a diversi ambienti socioculturali.

Lo studio fornisce notevoli intuizioni sull'importanza degli elementi del contesto in cui il padre e la famiglia è inserita ai fini di una soddisfacente assunzione del ruolo di padre. In particolare, l’ampia caratterizzazione delle diverse e complesse forme di paternità moderna si traduce in una comprensione più dettagliata delle sfide delle diverse costellazioni familiari in cui la paternità è oggi vissuta.

 

Conclusioni

Concludendo, utilizzando le parole di Luigi Pirandello nei Quaderni di Serafino Gubbio operatore, 1916/25 “Quando tuo padre t'ha messo al mondo, caro, il fatto è fatto. Non te ne liberi più finché non finisci di morire”.

Il padre moderno può contribuire alla salute e al benessere dei suoi figli mantenendo un rapporto sano con l'altro genitore anche in caso di divorzio; fornire supporto emotivo e finanziario, monitoraggio e disciplina adeguati; e, soprattutto, rimanendo una presenza permanente e amorevole nella loro vita.

 

 

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